La bandiera della pace

Un simbolo per l’eternità, un catalizzatore d’energia

La guerra è sempre stata presente nella nostra realtà rasentando i nostri confini, apportando energie disarmoniche e provocatorie, incurante del terrore nei visi dei soldati, dell’instaurare in noi, cittadini di terre pacifiche, paure nuove, dolori sopiti e presenti solo nelle gocce di memoria, come dice una bellissima canzone di Giorgia, dei nostri genitori e nonni reduci dalle due guerre mondiali.

E per far sentire tutto questo trambusto interiore è sorto un simbolo nuovo, resosi immediatamente mascotte del desiderio intimo di pace, pace sopra tutto, con tutti: la bandiera della pace nei suoi sette splendidi e arcani colori, il simbolo di #andrà tutto bene.

La guardiamo, la inneggiamo, la esponiamo nei nostri balconi, ma qual è il suo significato?

 

Il significato classico della parola Bandiera proviene dal tedesco ‘ban’ , indicante una striscia di panno atta a  distinguere i vari gruppi di guerrieri. Diversi sono i valori associati, politico perché porta le idee di un popolo, araldico perchè legato alla storia della nazione rappresentata, funzionale come, ad esempio, nel codice internazionale del mare e totemico perché evidenzia l’unità e la natura energetica di gruppo. 

Molto significative sono le colorate bandiere della preghiera che si trovano sulle vette delle montagne dove sorgono i monasteri buddisti, rosse, bianche, gialle, blu e verdi, apportatrici di influssi positivi che il vento deve trasportare nei cuori delle persone. 

Nel caso specifico della bandiera della pace chiamata anche dell’arcobaleno, i colori sono sette.

Quali sono le motivazioni interiori ed inconsce che fanno di questa bandiera un simbolo di pace per l’eternità ?  Una scelta casuale?   Sicuramente no infatti questi colori sono associati ai sette chakra, le ruote, i vortici, i centri energetici del nostro corpo attraverso i quali l’energia dell’Universo viene convogliata e resa disponibile per attivare questi punti che, sovente, sono bloccati a causa di traumi subiti e/o paure vissute.

 

A partire dal basso verso l’alto, la nostra bandiera arcobaleno si snoda attraverso significati sempre più sottili. Vediamoli nella loro essenza spirituale.

 

Al primo posto troviamo il Rosso, colore del 1° chakra, che rappresenta l’energia bellica, la guerra, la spinta a reagire, a combattere e trova la sua massima espressione nel corrispondente punto del corpo umano,  legato alla zona perineale, chiamato proprio chakra della radice. E’ il colore del sangue e del dolore e non poteva che essere il primo ad essere rappresentato su questa bandiera, il primo a sopportare tutto il peso dei colori sovrastanti, il primo a dover essere sommerso come risultato di azioni di pace. 

L’Arancione ci parla del 2° chakra o sacrale, situato nella regione pubica, e legato all’energia sessuale che regola gli istinti primordiali, quelli che durante la guerra vengono inibiti per far funzionare meglio il motore bellico.

Piano, piano le ferite si rimarginano e simbolicamente ci deve essere un inizio di guarigione perché il simbolismo della pace funzioni.

Il Giallo è associato al 3° chakra , il plesso solare, nel quale troviamo l’energia legata alla volontà personale, quella che i nostri ‘capi’ impongono sul popolo, un potere personale a danno spesse volte del cittadino. Questo elemento non poteva certo mancare in una bandiera per la pace in quanto simbolo delle imposizioni da parte dei responsabili del complesso mondo bellico delle proprie idee sulle menti degli altri popoli, in una sorta di estenuante braccio di ferro, per raggiungere un equilibrio globale.

Il Verde del 4° chakra è legato all’amore, al cuore, all’apertura verso gli altri in modo totalitario, senza remore, incondizionato. E’ il chakra intermedio, d’equilibrio, a metà strada tra la materialità e la spiritualità. Può non essere presente in una bandiera che deve parlare di unità, di rispetto verso gli altri, di equilibrio ?

A volte sbiadito, questo colore non sempre riesce ad emergere perché ancora impastoiato dai valori troppo terreni dei primi tre chakra. A fatica si fa portavoce di un disagio interiore che atrofizza i cuori dai quali a volte scaturisce l’odio ed il rancore.

Dal 5° chakra in poi ci troviamo su piani diversi, quelli spirituali, quelli che la maggior parte della popolazione teme perché emotivamente non vuol coinvolgersi.

Il colore Celeste legato al 5° chakra, posto dietro alla gola, è il colore della comunicazione, la forza delle parole che deve stabilirsi tra i popoli affinché non nasca una nuova torre di Babele tra le nazioni, affinché la parola scaturisca da animi puri e desiderosi di libertà, mentale ma soprattutto verbale.

I principali motivi che portano allo scatenarsi di una guerra sono quasi sempre quelli legati ad incomprensioni, a pensieri non chiariti, a durezze d’animo e a incapacità di ammorbidire i propri principi addivenendo a soluzioni pratiche.

Al sesto posto si trova l’Indaco, una tonalità più scura del Celeste, vicino al Blu a significare il rafforzamento necessario delle parole espresse dal 5° chakra sul significato spirituale del 6° chakra, il pensiero. Una scelta inconscia, un tentativo legato alle paure di globabilizzazione del mondo intero ?

Questo colore è associato al chakra della fronte, il Terzo occhio, il superiore e fa pensare al periodo di convalescenza del dopo guerra e all’importanza di sviluppare quelle facoltà superiori che portano l’individuo a prevedere, intuire e agire per un impulso inconscio che, se seguito, può condurre a quella che James Redfield ne ‘La Profezia di Celestino ’ dice essere il risveglio alla consapevolezza.

Frase chiave del chakra è “capire e interiorizzare le motivazioni che hanno portato al conflitto per non ripetere l’errore”.

La fede invece rimane sempre e la ritroviamo nella scelta legata all’ultimo strato della bandiera, il colore Viola, il 7° chiamato della Corona che appare il più difficile da equilibrare, un’ametista che illumina i nostri pensieri e risveglia le nostre più elevate energie.

Il colore porta con sé simboli di speranza, di sogni da realizzare ma anche di umiltà per accettare aiuti che esulano dalle nostre realtà, aiuti … dall’alto.

 

Una bandiera piena di significati nascosti ma forte nella sua realtà di catalizzatore di energie positive che, se opportunamente stimolate, riusciranno a scavare nelle profondità dei nostri cuori, dei cuori dei nostri nemici, per rendere il mondo nuovo e in pace.